Il luogo è diventato simbolo, imperituro ricordo… la fotografia vuole fermare il tempo in quel luogo, per diventare documento per quando la memoria e la testimonianza svaniranno…
Auschwitz, sterminio, eliminazione del diverso, Shoà, lager… La testimonianza di chi ha vissuto, e li ha trapassati, i peggiori orrori della seconda guerra mondiale, diventa sempre più rara. E allora, ancora una volta, la testimonianza visiva vuol rammentare, come stava scritto in una lapide a Mauthausen: ricordare, non odiare, imparare…
Così la memoria deve essere presente anche oggi, per il presente, dove le guerre continuano e la sete di potere porta l’uomo ad uccidere il suo simile, nonostante gli orrori ed errori già commessi. Ma la speranza e la vita continuano a volare più alte delle bassezze dell’uomo.